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La Commissione propone di rinviare l’entrata in vigore di alcune norme fiscali alla luce della crisi del coronavirus

Venerdì 8 maggio la Commissione europea ha deciso di rinviare l’entrata in vigore di due misure fiscali dell’UE per tener conto delle attuali difficoltà delle imprese e degli Stati membri dovute alla crisi del coronavirus.

La Commissione ha proposto di posticipare di 6 mesi l’entrata in vigore del pacchetto IVA per il commercio elettronico. Le norme si applicheranno dal 1° luglio 2021 anziché dal 1° gennaio 2021 per concedere agli Stati membri e alle imprese più tempo per prepararsi alle nuove norme sull’IVA nel commercio elettronico. Ha anche deciso di proporre il rinvio di alcuni termini per la presentazione e lo scambio di informazioni ai sensi della direttiva sulla cooperazione amministrativa (DAC). Sulla base delle modifiche proposte, gli Stati membri disporranno di tre mesi supplementari per scambiarsi informazioni sui conti finanziari i cui beneficiari sono residenti fiscali in un altro Stato membro. Analogamente, disporranno di tre mesi supplementari per scambiarsi informazioni su determinati meccanismi transfrontalieri di pianificazione fiscale. In funzione dell’evoluzione della pandemia di coronavirus, la Commissione propone la possibilità di prorogare il periodo di differimento una volta, per un massimo di altri tre mesi. 

Le misure fiscali proposte riguardano soltanto i termini per la presentazione delle relazioni. Il giorno d’inizio dell’applicazione della DAC 6 resta il 1° luglio 2020 e i meccanismi soggetti all’obbligo di notifica avviati nel periodo di rinvio dovranno essere segnalati una volta terminata la proroga. Analogamente, le informazioni sui conti finanziari che è obbligatorio scambiarsi a norma della DAC 2 dovranno essere comunicate dopo la scadenza del periodo di rinvio. La scelta di periodi di differimento diversi è dettata dal fatto che, mentre lo scambio di informazioni a norma delle DAC si basa su un sistema informatico esistente, il pacchetto sul commercio elettronico richiede sia l’adeguamento dei sistemi informatici esistenti che l’istituzione di nuovi da parte degli Stati membri. 

L’impegno della Commissione nella lotta contro l’evasione e l’elusione fiscali resta inalterato. Il Parlamento europeo e il Consiglio sono stati informati delle proposte e la Commissione conta su entrambe le istituzioni affinché siano adottate quanto prima al fine di garantire certezza del diritto a tutte le parti interessate. Maggiori informazioni sull’IVA sul commercio elettronico sono disponibili qui e sulla cooperazione amministrativa qui.

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