
Oggi (05/08/2020, ndr) la Commissione ha esteso i dazi antidumping sulle importazioni di acciaio cinese anticorrosione a una più ampia gamma di prodotti. La decisione mira a contrastare l’elusione delle vigenti misure di difesa commerciale dell’UE. Nel gettare le basi per la revisione delle misure di salvaguardia relative all’acciaio del 2019, la Commissione aveva scoperto che le importazioni di acciaio cinese anticorrosione oggetto di misure antidumping si erano quasi azzerate. Per contro, le importazioni di altri prodotti resistenti alla corrosione erano aumentate fino a 1 milione di tonnellate o 650 milioni di EUR l’anno. La Commissione ha quindi deciso di esaminare più attentamente questa tendenza commerciale. Una specifica inchiesta antielusione ha confermato ora che l’unico motivo di questa variazione erano le misure antidumping.
Per scongiurare ulteriori vendite a prezzi di dumping di prodotti cinesi solo leggermente modificati, la Commissione estende oggi i suoi dazi antidumping ai prodotti di acciaio anticorrosione modificati mediante placcatura/rivestimento in magnesio, o una lega di silicio, o un ulteriore trattamento superficiale (come l’oliatura o la sigillatura), o un contenuto leggermente modificato di carbonio, alluminio, niobio, titanio e/o vanadio. La misura si applicherà a tutti gli esportatori cinesi, ad eccezione di una società che ha collaborato.
La Commissione sfrutta tutte le possibilità offerte dal quadro giuridico in materia di difesa commerciale dell’UE al fine di ripristinare condizioni eque per i produttori di acciaio dell’UE. Le misure pubblicate oggi ne sono un esempio. Per maggiori informazioni, cfr. il regolamento antielusione e la pagina web sulla difesa commerciale dell’UE.