Contesto
Nelle zone di conflitto i civili sono continuamente uccisi o feriti con attacchi mirati o indiscriminati. I conflitti hanno obbligato un numero di persone senza precedenti ad abbandonare le loro case: nel mondo sono più di 68,5 milioni le persone che sono state costrette a sfollare, per la metà minori di età inferiore a 18 anni.
Nel 2017 l’UE ha mobilitato oltre 2,43 miliardi di euro per operazioni di aiuto umanitario in più di 80 paesi in tutto il mondo. Una percentuale significativa di tali aiuti è stata destinata al sostegno alle popolazioni colpite dal conflitto all’interno della Siria e ai rifugiati nei paesi e nelle regioni confinanti. L’UE ha inoltre continuato a sostenere le persone sfollate in seguito a conflitti di lunga durata, dall’Afghanistan alla Colombia e al Corno d’Africa, reagendo contemporaneamente a crisi emergenti quali lo sfollamento dei Rohingya.
Il brusco aumento delle violazioni deliberate del diritto umanitario internazionale e dei principi umanitari ha reso la protezione una sfida di primo piano negli attuali contesti umanitari. Nel 2017 oltre il 10% del bilancio dell’UE per gli aiuti umanitari è stato dedicato ad attività di protezione umanitaria.
L’UE ha continuato a promuovere il rafforzamento della protezione e il rispetto del diritto umanitario internazionale, anche tramite il dialogo, le dichiarazioni e altre iniziative, come pure finanziando la formazione in diritto umanitario internazionale destinata al personale e ai partner, la diffusione della conoscenza di tale diritto e attività di sensibilizzazione dirette al pubblico.
Ad esempio, con il sostegno dell’UE il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha organizzato la campagna “Health-Care in Danger”(assistenza sanitaria in pericolo) per accrescere la consapevolezza del vasto e pesante impatto degli atti violenti che impediscono di fornire assistenza sanitaria, danneggiano o distruggono strutture o veicoli e feriscono o uccidono operatori sanitari e pazienti.
Fonte: https://ec.europa.eu/italy