25 Gennaio 2021
A dicembre si sono sciolti i principali nodi legati alla programmazione 2021-2027: a seguito dell’approvazione del Parlamento europeo, il Consiglio ha adottato il regolamento che stabilisce il quadro finanziario pluriennale dell’UE per il periodo 2021-2027.
Il bilancio dell’Unione Europea ha in verità una dimensione estremamente contenuta. Sulla programmazione dei sette anni (ad eccezione di questo settennato straordinario per l’intervento di Next Generation EU) ci muoviamo intorno ai mille miliardi di euro che equivale al bilancio annuale di un piccolo paese europeo. L’Europa si muove, quindi, su dimensioni di bilancio estremamente contenute, attraverso le entrate che sono rappresentate soprattutto dalle risorse proprie che sono per il 70% una percentuale del prodotto nazionale lordo degli Stati membri che viene conferito a Bruxelles, una percentuale sull’IVA versata agli stati membri e i diritti doganali delle merci che arrivano dai paesi terzi. Queste risorse confluiscono in una programmazione settennale che è di fatto il quadro finanziario pluriennale.
L’Europa ha di fatto a disposizione solo queste risorse. Qualora avesse necessità di implementarle deve ricorrere al debito, ovvero andare sul mercato dei capitali ed indebitarsi a determinate condizioni. In passato è stato fatto in misura modesta, ma con Next Generation EU è la prima volta nella storia che l’Europa si va indebitare sul mercato dei capitali per importi di questa entità; motivo per cui ci sono state molte discussioni per l’approvazione del piano a livello europeo: si tratta infatti di un ricorso al debito pari a circa 15 volte l’importo per cui l’UE si è indebitata negli anni precedenti. È una dimensione straordinaria che si sposa con gli ambiti di intervento dove l’UE ha competenze importanti o laddove abbia la delega degli Stati membri per investire con risorse specifiche.
Ad oggi le competenze esclusive sono in 5 settori, che non sono in senso stretto settori produttivi: regole concorrenza, unione doganale, gestione area euro, politica commerciale, accordi internazionali. Sugli altri settori (industria, turismo, salute, istruzione, etc) l’UE ha competenze residuali e può intervenire con attività di sostegno e supporto.
Il pacchetto della prossima programmazione 2021-2027 è costituito da 1074,3 miliardi di euro di quadro finanziario pluriennale, a cui si aggiunge Next Generation EU (750 miliardi), il piano per la ripresa varato in seguito alla pandemia di COVID-19 e che interviene solo per tre anni: si tratta infatti di una dimensione temporanea che durerà fino al 2023 con possibilità di completare i pagamenti nel 2026. Next Generation Eu lavora come una misura di supporto al bilancio degli stati membri: è un sistema completamente diverso da quello per esempio della programmazione dei fondi strutturali e di quelli tematici (per cui è prevista la rendicontazione puntuale delle spese sostenute) in quanto gli Stati presentano un piano nazionale che prevede degli obiettivi collegati a risultati da raggiungere. La Commissione non controllerà come sono spese le risorse, ma il raggiungimento del risultato. Il risultato sarà la cartina di tornasole che comproverà il raggiungimento degli obiettivi. Si tratta di un modo di lavorare completamente nuovo a cui gli stati membri e la Commissione stessa dovranno adattarsi.
Per quanto riguarda il piano finanziario pluriennale, questa è la suddivisione delle risorse (1074, 3 ,miliardi): Mercato unico, innovazione e agenda digitale (132,781 miliardi, 11% del totale); Coesione, resilienza e valori (377,768 miliardi, 53% del totale); Risorse naturali e ambiente (356,374 miliardi, 22% del totale); Migrazione e gestione delle frontiere (22671 miliardi, 2% del totale); Sicurezza e difesa (13,185 miliardi, 2% del totale); Vicinato e resto del mondo (98,419 miliardi, 6% del totale); Pubblica amministrazione europea (73,102 miliardi, 4 % del totale). A questo si aggiungono i 750 miliardi di euro di Next Generation EU (ripartiti principalmente tra politica di coesione; mercato unico, innovazione e agenda digitale; risorse naturali e ambiente) e i 15 miliardi di euro aggiuntivi dell’ulteriore intervento fatto dal Parlamento europeo nell’ambito nella negoziazione a tre (Commissione, Consiglio e Parlamento), che saranno ricavati da fonti esterne di finanziamento. A Next Generation EU abbiamo dedicato un articolo specifico che potete trovare al seguente link.
Una relazione della Corte dei conti europea rileva che anche quest’anno l’Italia si conferma fanalino di coda per l’assorbimento dei fondi strutturarli: poco più del 30% di fondi spesi contro una media europea del 40%.
La nuova programmazione 2021-2027 rappresenta un’evoluzione della passata programmazione: dai 58 programmi della scorsa programmazione si è passati ai 37 nuovi programmi con un processo di semplificazione che faciliti l’accesso ai fondi.
Nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale, i finanziamenti dell’UE saranno orientati verso priorità nuove e rafforzate in tutti i settori d’intervento, ivi inclusa la transizione verde e digitale. La politica di coesione e la politica agricola comune continueranno a ricevere finanziamenti significativi e ad essere modernizzate per contribuire nel migliore dei modi alla ripresa economica dell’Europa e agli obiettivi ecologici e digitali dell’UE.
Complessivamente, circa un terzo della spesa dell’UE a titolo del bilancio a lungo termine contribuirà a settori d’intervento nuovi e rafforzati. I finanziamenti a titolo del nuovo strumento per la ripresa aiuteranno gli Stati membri dell’UE ad affrontare le conseguenze della crisi COVID-19, rafforzando in tal modo la modernizzazione e la resilienza.
Programmi nuovi e rafforzati
“Europa digitale”, il nuovo programma di finanziamento istituito per sostenere la transizione digitale, è inteso a promuovere la diffusione e l’adozione su vasta scala di tecnologie digitali fondamentali, quali le applicazioni di intelligenza artificiale e gli strumenti di cibersicurezza all’avanguardia. Anche la componente digitale del meccanismo per collegare l’Europa beneficerà di finanziamenti nettamente maggiori.
Un nuovo programma EU4Health fornirà una solida base per l’azione dell’UE nel settore sanitario sulla scorta degli insegnamenti tratti durante la pandemia di COVID-19.
Nel settore della ricerca e dell’innovazione, gli importi a titolo del programma “Orizzonte Europa” aumenteranno in modo considerevole non appena saranno disponibili finanziamenti a titolo dello strumento dell’UE per la ripresa.
È stato notevolmente rafforzato anche il sostegno alla migrazione e alla gestione delle frontiere, per finanziare, fra l’altro, fino a 10.000 guardie di frontiera a disposizione dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera entro il 2027. Nel settore della sicurezza e della difesa sarà istituito un nuovo Fondo europeo per la difesa al fine di promuovere la competitività, l’efficienza e la capacità di innovazione della base industriale e tecnologica di difesa dell’UE.
Saranno rafforzati anche i programmi per i giovani, come il Corpo europeo di solidarietà ed Erasmus+, e il numero di partecipanti di quest’ultimo programma dovrebbe triplicare con il nuovo quadro finanziario pluriennale.
Per sostenere le regioni più vulnerabili ad alta intensità di carbonio nella transizione verso un’economia climaticamente neutra, viene creato il nuovo Fondo per una transizione giusta, che riceverà finanziamenti sia a titolo del prossimo bilancio a lungo termine che dello strumento dell’UE per la ripresa.