L’UE ci impone il pagamento dei sacchetti per la frutta e verdura. Sarà vero?#UEVeroFalso

sacchetto_frutta_e_verduraSacchetti per frutta e verdura a pagamento? Ce lo chiede l’Europa.

Falso! L’obbligo di addebitare sacchetti di frutta e verdura negli scontrini non è una richiesta che arriva dall’Europa. Lo prevede una legge italiana (la legge di conversione 3 agosto 2017, n.123, nota come “Decreto Mezzogiorno”) che disciplina la tutela dell’ambiente e la diminuzione del consumo di plastica inquinante. Per giustificare la nuova “tassa” è stata tirata in ballo una direttiva europea del 2015 (la 2015/720) che prevede che i Paesi UE debbano ridurre l’uso di sacchetti di plastica. La stessa direttiva prevede però che gli Stati possano scegliere di non applicare le regole europee ai sacchetti di plastica con uno spessore inferiore a 15 micron («borse di plastica in materiale ultraleggero»), ossia proprio i famosi sacchetti usati per frutta e verdura diventati ora a pagamento. Nel dettaglio, la direttiva prevede che il consumo annuale di borse in materiale leggero debba essere inferiore a 90 per persona entro la fine del 2019 e inferiore a 40 entro la fine del 2025. Per raggiungere tali obiettivi, i Paesi hanno la possibilità di attuare diverse misure, tra queste: adottare restrizioni alla vendita che siano proporzionate e non discriminatorie. In altre parole, la direttiva europea fissa un obiettivo (ridurre l’uso dei sacchetti di plastica) ma lascia ai singoli Paesi la scelta di come raggiungerlo.

Si tratta solo di un altro modo per fare cassa.

Falso! Secondo le stime dell’Osservatorio Assobioplastiche il carico per le famiglie si stima che si aggiri tra 4,17 euro e 12,51 euro all’anno. L’Italia ha deciso di limitare il consumo di plastica inquinante andando al di là di quanto richiesto dall’Europa, introducendo una forma di pagamento “visibile” negli scontrini con lo scopo di sensibilizzare i cittadini sui costi economici e ambientali della diffusione di questo materiale. Va detto che l’Italia non è sola: anche la Francia ha adottato misure simili per ridurre l’inquinamento.

Facciamo la raccolta differenziata, la plastica la ricicliamo già da tempo.

Vero, in parte. Quanto fatto ancora non basta. Ogni anno, in Europa, utilizziamo 100 miliardi di borse di plastica, molte delle quali finiscono nei nostri oceani e nei nostri mari, e generiamo 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30 % è raccolta per essere riciclata. Oggi buona parte della plastica finisce in discarica dopo un ciclo relativamente breve di vita. Il 95% del valore dei materiali plastici da imballaggio viene gettato costando all’economia europea fino a 105 miliardi di euro all’anno (https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/plastics-fact…). A questo proposito, l’UE sta sviluppando norme ambientali fra le più rigorose al mondo per diminuire il consumo di plastica e aumentarne il riciclo, per proteggere la natura e salvaguardare la salute e la qualità della vita dei suoi cittadini.

Ma cosa fa quindi l’UE per ridurre la diffusione di plastica?

Il 16 gennaio 2018, la Commissione ha approvato una strategia per incentivare un’economia più circolare. L’obiettivo è quello di proteggere l’ambiente dall’inquinamento da plastica e promuovere allo stesso tempo crescita e innovazione, trasformando così una sfida ambientale, in un’opportunità per il futuro dell’Europa, creando un nuovo mercato e nuovi posti di lavoro. Il sostegno all’innovazione, infatti, sarà aumentato con 100 milioni di euro di finanziamenti ulteriori per lo sviluppo di materiali plastici più intelligenti e più riciclabili, per processi di riciclaggio più efficienti e per tracciare e rimuovere le sostanze pericolose e i contaminanti dalle materie plastiche riciclate. Secondo i nuovi piani, tutti gli imballaggi di plastica sul mercato dell’UE saranno riciclabili entro il 2030, mentre l’utilizzo di sacchetti di plastica monouso sarà ridotto e l’uso intenzionale di microplastiche sarà limitato.

Per saperne di più sulle Politiche ambientali dell’UE:

Fonte: https://ec.europa.eu/italy

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