Nell’UE un bambino su tre ha accesso a servizi di assistenza di buona qualità a prezzi sostenibili

bambiniLa Commissione europea ha pubblicato una relazione che spiega come gli Stati membri hanno raggiunto gli obiettivi fissati nel 2002 dal Consiglio europeo di sviluppo dell’offerta di servizi di assistenza per l’infanzia in Europa, i cosiddetti”obiettivi di Barcellona“.

La relazione indica che, nel complesso, l’UE ha raggiunto l’obiettivo di garantire un’assistenza di qualità, a prezzi sostenibili a tutti i bambini da 0 a 3 anni. Con una media europea dell’86,5%, i paesi europei stanno anche per raggiungere l’obiettivo del 90% di bambini (dai 3 anni fino all’età dell’obbligo scolastico) che beneficiano di servizi di assistenza per l’infanzia. Questi obiettivi costituiscono un punto cruciale della strategia della Commissione europea volta a permettere alle donne di partecipare pienamente al mercato del lavoro.

La Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere Vĕra Jourová ha dichiarato: “Il processo per raggiungere gli obiettivi in materia di assistenza per l’infanzia è stato troppo lento. Sono state introdotte migliorie per adattare i servizi di assistenza per l’infanzia ai bisogni delle famiglie moderne, ma i nostri sforzi devono continuare. Ora ci auguriamo di progredire più velocemente affinché il cambiamento avvenga in tempi rapidi, per aiutare i genitori che lavorano.”

La Commissaria per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori Marianne Thyssen ha aggiunto: “Sono felice dei progressi fatti dagli Stati membri in questo ambito. L’accesso a un’assistenza per l’infanzia di alta qualità, a prezzi sostenibili è uno dei principi del pilastro dei diritti sociali. Un’assistenza di questo tipo non solo favorisce lo sviluppo del bambino, ma aiuta anche i genitori, e soprattutto le donne, a entrare o ritornare nel mercato del lavoro.”

Sono stati fatti passi avanti, ma la relazione sottolinea differenze significative tra i paesi dell’UE: 12 Stati membri hanno raggiunto o superato l’obiettivo, ma 16 non l’hanno ancora raggiunto o la loro situazione è addirittura peggiorata. Dal 2011 i miglioramenti più significativi si sono verificati a Malta, in Romania e in Estonia. Questi risultati evidenziano l’importanza di iniziative come la proposta della Commissione di equilibro tra vita professionale e vita privata, per permettere ai padri e alle madri di condividere equamente le responsabilità genitoriali grazie a norme minime che disciplinano i congedi parentali, i congedi di paternità, l’interruzione della carriera e le modalità di lavoro flessibili. La proposta incoraggia anche gli Stati membri a prevedere sovvenzioni appropriate – ad esempio tramite il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo regionale – per misure mirate all’ottenimento di un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale, inclusa l’assistenza per l’infanzia.

Per maggiori informazioni consultare la relazione e i relativi grafici.

Fonte: https://ec.europa.eu/italy

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