L’odierna Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE illustra come la Commissione ha monitorato e applicato il diritto dell’UE nel 2017. Il Quadro di valutazione del mercato unico online, pubblicato anch’esso oggi e che segna il 25° anniversario del mercato unico dell’UE, indica che, sebbene la maggior parte degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, dei servizi, delle merci e dei capitali stia scomparendo, in alcuni settori si registra una situazione di stallo o addirittura un peggioramento.
L’applicazione efficace delle norme è fondamentale per garantire che i cittadini e le imprese possano godere dei vantaggi del diritto dell’UE. Per quanto accurate possano essere la redazione e la preparazione di una norma, essa è efficace solo nella misura in cui è effettivamente applicata. La Commissione quindi nel promuovere le proprie priorità politiche presta attenzione non solo a proporre nuove norme ma anche a garantire che esse siano correttamente applicate e fatte valere. Ad esempio, nel 2017 la Commissione ha agito con fermezza per far rispettare le norme negli ambiti della protezione dei dati, della migrazione, della tutela dei consumatori, della lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, come anche della qualità dell’aria.
Resta allo stesso tempo fondamentale una stretta cooperazione tra la Commissione e gli Stati membri per attuare il diritto dell’UE e risolvere i problemi che possono presentarsi. Durante tutto l’anno la Commissione ha assistito gli Stati membri nella preparazione all’entrata in vigore del regolamento generale sulla protezione dei dati (regolamento (UE) 2016/679).
Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE nel 2017
La Relazione annuale per il 2017 indica una leggera diminuzione (del 5,91%) delle procedure di infrazione aperte rispetto all’anno precedente. Dopo essere quindi giunto ai valori massimi di un quinquennio nel 2016, il numero dei casi ha iniziato a stabilizzarsi nel 2017 (cfr. il grafico 1). Tuttavia ogni caso di applicazione non corretta del diritto UE priva i cittadini e le imprese dei diritti e dei vantaggi che offre loro il diritto dell’UE. Per quanto riguarda l’ambiente, ad esempio, il completo recepimento e la piena attuazione della direttiva volta alla riduzione dell’uso delle borse di plastica sono fondamentali per dare risposta alle crescenti preoccupazioni dei cittadini a proposito della plastica.
La tabella 2 (infra) offre una panoramica della situazione di ciascuno Stato membro. Per quanto riguarda i casi di recepimento tardivo, Belgio, Cipro e Portogallo registrano il numero più elevato di procedure aperte, mentre il minor numero si registra in Italia, Danimarca e Ungheria. L’anno scorso Spagna, Italia e Germania presentavano i livelli maggiori di procedure pendenti per il non corretto recepimento e/o la non corretta applicazione del diritto dell’UE, mentre il minor numero totale di procedure aperte si registrava in Danimarca.
I settori nei quali è stato aperto il maggior numero di casi di infrazione nel 2017 sono stati la mobilità e i trasporti, l’ambiente, la stabilità finanziaria, i mercati dei servizi e dei capitali (cfr. il grafico 3).
Lotta al recepimento tardivo delle direttive
Per consentire ai cittadini e alle imprese di usufruire dei vantaggi del diritto dell’UE è essenziale che gli Stati membri recepiscano le direttive europee nell’ordinamento giuridico nazionale entro i termini che si sono impegnati a rispettare.
Nel 2017 il numero di nuove procedure di infrazione per recepimento tardivo è diminuito del 34% (passando da 847 casi nel 2016 a 558 nel 2017), riavvicinandosi al livello del 2015 (543 casi). La Commissione ha aperto nuove procedure di infrazione nei confronti della maggior parte degli Stati membri per il mancato recepimento delle direttive sull’utilizzo delle borse di plastica, sui rifiuti e sui controlli tecnici dei veicoli[1].
Per facilitare il recepimento tempestivo e corretto, la Commissione ha continuato ad assistere gli Stati membri mediante l’elaborazione di piani di attuazione, siti web dedicati e documenti di orientamento, nonché mediante lo scambio delle migliori pratiche in riunioni di gruppi di esperti. Ad esempio, prima dell’entrata in vigore del regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) il 25 maggio 2018, la Commissione ha pubblicato fin dal gennaio 2018 orientamenti dettagliati al fine di aiutare gli Stati membri ad applicare tempestivamente le nuove norme.
L’anno scorso la Commissione ha deferito cinque Stati membri alla Corte di giustizia dell’Unione europea chiedendo l’applicazione di sanzioni pecuniarie: due casi contro il Belgio[2], due contro la Croazia[3], uno contro la Slovacchia[4], uno contro la Slovenia[5] e uno contro la Spagna[6].
Quadro di valutazione del mercato unico 2018
Il Quadro di valutazione del mercato unico fornisce una panoramica dettagliata e accurata dello stato dell’attuazione delle norme del mercato unico UE nello Spazio economico europeo (SEE) nel 2017. Esso valuta come gli Stati membri dell’UE e del SEE applicano tali norme e individua le lacune che richiedono un’intensificazione degli sforzi dei paesi e della Commissione.
In funzione dei risultati conseguiti nel 2017 agli Stati membri sono stati attribuiti 152 cartellini verdi, 135 cartellini gialli e 49 cartellini rossi, ciascuno dei quali indica in quali settori il relativo Stato ha conseguito risultati eccellenti (verde), nella media (giallo) o inferiori alla media (rosso).
Tale panoramica (cfr. il grafico 4) mostra che gli Stati membri hanno compiuto progressi quanto al riconoscimento delle qualifiche professionali, al recepimento di norme riguardanti il mercato unico e allo sviluppo di strumenti a sostegno del buon funzionamento concreto del mercato unico (Your Europe, e-Certis ed EURES). Al confronto però con l’edizione precedente del Quadro di valutazione, gli Stati membri hanno anche ricevuto più cartellini rossi per quanto riguarda l’apertura al commercio transfrontaliero di beni e servizi, l’equità dei sistemi di appalti pubblici e il numero di procedure di infrazione.
I paesi che hanno riportato complessivamente i risultati migliori sono stati Finlandia, Danimarca e Slovacchia, mentre il numero maggiore di cartellini rossi è andato a Repubblica ceca, Irlanda e Grecia.
La Commissione agisce in risposta alle denunce dei cittadini
I cittadini, le imprese, le ONG e altri portatori d’interesse possono segnalare violazioni presunte del diritto dell’UE mediante un modulo di denuncia online accessibile tramite il portale Europa alla sezione I tuoi diritti.Nella maggior parte dei casi le denunce presentate nel 2017 riguardavano la giustizia e i diritti dei consumatori, l’occupazione, il mercato unico dell’UE e questioni attinenti al settore industriale e alle PMI. In caso di denuncia SOLVIT può aiutare i cittadini e le imprese a risolvere i problemi incontrati con una pubblica amministrazione di un altro paese dell’UE.
Contesto
In risposta a una richiesta del Parlamento europeo, dal 1984 la Commissione presenta una relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE relativa all’anno precedente. Il Parlamento europeo adotta in seguito una risoluzione sulla relazione della Commissione.
In via prioritaria la Commissione si concentra sui problemi per i quali la sua opera volta all’applicazione può davvero fare la differenza e fornire un effettivo valore aggiunto ai cittadini e alle imprese. In base alla ripartizione delle responsabilità tra le istituzioni europee, la Commissione europea ha la responsabilità generale di avviare il processo legislativo. Le proposte della Commissione sono poi discusse dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Gli Stati membri hanno la responsabilità di recepire il diritto dell’UE nell’ordinamento giuridico nazionale, di attuarlo e di verificarne l’applicazione, il tutto in maniera tempestiva e corretta. Il cerchio si chiude con la Commissione: dopo che le sue proposte sono state adottate e diventano parte del diritto dell’UE, è la Commissione a controllare che gli Stati membri le applichino correttamente e ad intervenire in caso di infrazione. La Commissione dovrebbe pertanto agire con fermezza e tempestività quando le infrazioni ostacolano il conseguimento degli obiettivi politici dell’UE. In tale spirito la Commissione ha definito recentemente un approccio più strategico al controllo dell’attuazione in termini di gestione delle infrazioni, in linea con il proprio impegno per un’Europa “più grande e più ambiziosa sui temi importanti e più piccola e più modesta sugli aspetti meno rilevanti”[7].
Il Quadro di valutazione del mercato unico esamina annualmente in qual misura gli Stati membri:
– attuano le norme dell’UE,
– creano mercati aperti e integrati (ad es. negli appalti pubblici e nel commercio di beni e servizi),
– gestiscono le questioni amministrative riguardanti i lavoratori stranieri (ad es. le qualifiche professionali),
– collaborano e apportano i propri contributi a diversi strumenti di governance dell’UE (ad es. il portale Your Europe, SOLVIT ed EURES).
Quest’anno ricorre il 25° anniversario del mercato unico dell’UE. L’edizione del Quadro di valutazione del mercato unico in occasione di tale anniversario esamina i risultati conseguiti in quattro settori di intervento, due ambiti relativi all’apertura e all’integrazione dei mercati e 13 strumenti di governance.
Per ulteriori informazioni
a) Relazione annuale sul controllo dell’applicazione del diritto dell’UE nel 2017:
– Relazione annuale sul controllo dell’applicazione nazionale del diritto dell’UE
– Schede informative per paese
Per saperne di più sulla procedura generale di infrazione, cfr. il MEMO completo del 17/1/2012.
b) Quadro di valutazione del mercato unico (2018):
– Schede informative per paese
[1] Direttiva (UE) 2015/720 sull’utilizzo delle borse di plastica; direttive (UE) 2015/863, 2016/774 sui rifiuti e 2014/47 sui controlli tecnici dei veicoli.
[2] Commissione/Belgio (causa C-543/17). La Commissione ha deferito alla Corte il Belgio per non aver attuato pienamente la direttiva recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità, proponendo una penalità di importo giornaliero di EUR 54 639,36. In un secondo caso (Commissione/Belgio, C-564/17) la Commissione ha deferito il Belgio alla Corte di giustizia per non aver attuato pienamente la direttiva sul permesso unico, proponendo una penalità di EUR 70 828,80 al giorno.
[3] Commissione/Croazia (causa C-381/17). La Commissione ha deferito la Croazia alla Corte di giustizia per l’attuazione incompleta della direttiva sui crediti ipotecari, proponendo una penalità di EUR 9 865,40 al giorno. In un’altra circostanza (Commissione/Croazia, causa C-415/1) la Commissione ha deferito la Croazia alla Corte per l’attuazione incompleta della direttiva sulle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, proponendo una penalità di EUR 9 275,20 al giorno.
[4] Commissione/Slovacchia (causa C-605/17). La Commissione ha deferito alla Corte la Slovacchia per non aver attuato pienamente la direttiva recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità, proponendo una penalità di EUR 10 036,80 al giorno.
[5] Commissione/Slovenia (causa C-594/17). La Commissione ha deferito la Slovenia alla Corte per non aver attuato pienamente la direttiva del Consiglio sui requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri, proponendo una penalità di EUR 7 099,20 al giorno.
[6] Commissione/Spagna (causa C-569/17). La Commissione ha deferito la Spagna alla Corte per l’attuazione incompleta della direttiva sui crediti ipotecari, proponendo una penalità di EUR 105 991,60 al giorno.
[7] Comunicazione “Diritto dell’Unione europea: risultati migliori attraverso una migliore applicazione”, C(2016) 8600, GU C 18 del 19 gennaio 2017.
Fonte: https://ec.europa.eu/italy/