
La Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato oggi una proposta congiunta di regolamento del Consiglio relativa all’attuazione di misure restrittive (sanzioni) contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo.
Come preannunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel discorso sullo stato dell’Unione europea, la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato oggi una proposta congiunta di regolamento del Consiglio relativa all’attuazione di misure restrittive (sanzioni) contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo.
La proposta congiunta di regolamento del Consiglio è uno degli atti giuridici richiesti dal Consiglio per procedere all’istituzione del nuovo regime di sanzioni orizzontali. Essa integra la decisione del Consiglio proposta dall’Alto rappresentante Josep Borrell che, una volta adottata dal Consiglio, istituirà il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani.
Una volta entrato in vigore, il nuovo regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani fornirà all’UE maggiore flessibilità nel perseguire i responsabili di gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo, indipendentemente dal luogo in cui si verificano o da chi ne è responsabile. Si prevede che il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani consisterà in misure quali il congelamento dei beni e i divieti di viaggio. Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, la proposta congiunta assegnerebbe per la prima volta alla Commissione il controllo sui divieti di viaggio.
Il nuovo regime non sostituirà i regimi di sanzioni geografiche esistenti, alcuni dei quali già perseguono violazioni e abusi dei diritti umani, ad esempio in Siria, Bielorussia o Venezuela.
Tali proposte dimostrano il forte impegno dell’UE a sostenere i diritti umani, la democrazia, lo Stato di diritto e i principi del diritto internazionale in tutto il mondo. Esse fanno seguito all’accordo politico raggiunto dai ministri degli esteri dell’UE in occasione del Consiglio “Affari esteri” del dicembre 2019 di procedere all’istituzione di tale regime.
Il regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani è inoltre un risultato fondamentale che scaturisce da una proposta presentata dall’Alto rappresentante/Vicepresidente e dalla Commissione nel piano d’azione per i diritti umani e la democrazia 2020-2024 nell’ambito della comunicazione congiunta adottata nel marzo 2020.
Prossime tappe
La proposta di regolamento del Consiglio sarà discussa dagli Stati membri in sede di Consiglio in concomitanza con la proposta di decisione del Consiglio presentata dall’Alto rappresentante.
Dichiarazioni di alcuni membri del Collegio
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Dobbiamo ergerci a difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Da tempo si attendeva un regime di sanzioni dell’UE per fare sì che i responsabili di abusi e violazioni dei diritti umani siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Confidiamo che il Consiglio dimostrerà la sua determinazione a sostenere la Commissione nel perseguimento di questo obiettivo, adottando la nostra proposta.”
Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vicepresidente per un’Europa più forte nel mondo, ha dichiarato: “I diritti umani sono sotto assedio in tutto il mondo. Il nuovo regime globale di sanzioni dell’UE in materia di diritti umani sarà un formidabile strumento per far sì che i responsabili di gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Si tratta di un’opportunità per l’Europa, non solo di difendere i suoi valori ma anche di agire.”
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “Proponiamo una politica di tolleranza zero nei confronti di coloro che abusano e violano i diritti umani in tutto il mondo. Le proposte odierne offrono ampie possibilità di rispondere a tali azioni e dimostrano il nostro impegno a difesa dei valori in cui crediamo.”
Mairead McGuinness, Commissaria per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali ha dichiarato: “Queste proposte costituiscono un passo importante verso un regime di sanzioni di cui si sentiva l’urgente necessità. Applicando le sanzioni in materia di diritti umani in modo efficiente ed efficace, i paesi dell’UE possono garantire che non vi sia impunità per chi provoca dolore e sofferenze umane. Non appena il regime sarà adottato dal Consiglio, la Commissione sosterrà con decisione questo impegno.”
Contesto
Le sanzioni dell’UE contribuiscono a conseguire i principali obiettivi dell’UE, quali il mantenimento della pace, il rafforzamento della sicurezza internazionale e il consolidamento e il sostegno della democrazia, del diritto internazionale e dei diritti umani. Esse sono mirate a coloro le cui azioni mettono in pericolo tali valori, al fine di ridurre il più possibile le conseguenze negative per la popolazione civile. I diversi regimi sanzionatori dell’UE attualmente in vigore sono circa 40.
Il regolamento del Consiglio è necessario per definire nei dettagli le misure del regime di sanzioni istituito dalla decisione del Consiglio che possono incidere sul funzionamento del mercato interno dell’UE. Esso è direttamente vincolante per le autorità amministrative nazionali e per gli operatori privati, mentre la decisione del Consiglio è giuridicamente vincolante per gli Stati membri dell’UE.
Per maggiori informazioni sulla politica dell’UE in materia di sanzioni e diritti umani:
Consiglio dell’Unione europea e politica dell’UE in materia di sanzioni
Commissione europea e sanzioni dell’UE