Specchio, specchio delle mie brame, chi è il più giusto del reame? – sulla Direttiva sui servizi media audiovisivi

roberto1Articolo di Roberto Viola, Direttore generale della DG Connect, riguardo la Direttiva sui servizi media audiovisivi.

Questa mattina (19ottobre, ndr) ho partecipato ad un evento organizzato all’occasione dei venti anni dell’AGCOM dedicato all’uso responsabile della rete e la tutela dei diritti. Ho avuto il piacere di parlare ad un pubblico di autorità, esperti e cari amici dei cambiamenti in vista nella normativa europea che regola i servizi audiovisivi. L’emozione di trovarsi nella prestigiosa Sala della Regina, così ricca di affreschi e di arazzi, mi ha fatto venire in mente come il tema del convegno, pur ricco di spunti tecnici, potesse essere declinato in una delle fiabe che da piccoli abbiamo ascoltato, o da grandi letto per i più piccoli.

Le fiabe non sono solo storielle per far addormentare i bambini, ma ci offrono anche delle lezioni. Nella fiaba di Biancaneve, la perfida madrina vuole che lo specchio magico confermi la sua superiorità – e si vendica su Biancaneve quando lo specchio osa contraddirla. È una lezione che oggi possiamo ancora prendere ad esempio – essere consapevoli che non sempre ciò che vediamo (riflesso o meno) è la cosa migliore soluzione, per noi e per le persone che ci circondano.

Gli specchi magici sono diventati reali con l’era digitale: smartphone, tablet e gli altri schermi smart che usiamo nella nostra vita quotidiana sono gli specchi moderni di ciò che ci circonda, e le cose che vediamo in questi schermi sono lì anche per confermare – o addirittura sfidare – la nostra visione del mondo. Il trucco, se non vogliamo trasformarci in cattive matrigne o peggio, è quello di mantenere e avere controllo su quello che possiamo vedere sui nostri specchi magici.

È qui che entra in gioco l’UE, in particolare le norme dell’UE in materia di pubblicità e contenuti audiovisivi. Le regole che vanno sotto il nome – decisamente non-fiabesco – di direttiva sui servizi di  media audiovisivi (AVMSD) regolano i contenuti, sia commerciali che editoriali, che i televisori europei mostrano già da molti anni. Pochi giorni fa, queste regole sono state aggiornate per riflettere – come fa lo specchio magico – il fatto che una quantità crescente di contenuti sono visualizzati online, in particolare dai giovani.

L’AVMSD copre una vasta gamma di aspetti della sfera audiovisiva, ma le aree su cui voglio concentrarmi in questo blog riguardano in particolare il mondo online.

Trasformare paglia in oro

In un’altra fiaba, una regina viene imprigionata in una stanza fino a che riuscirà a filare l’oro dalla paglia – cosa che riesce a fare solo grazie a uno strano personaggio, Tremotino, il quale chiede però un pesante obolo in cambio. La pubblicità online, in molti modi, funziona allo stesso modo: il valore commerciale è creato da una merce disponibile per tutti ad un valore piuttosto basso. Gli inserzionisti hanno capito che i creatori di contenuti su social media e piattaforme sono ben posizionati per raggiungere facilmente i consumatori, in particolare i più giovani, e sempre più questi contenuti vengono visualizzati online piuttosto che in TV o sui media tradizionale. È naturale quindi, che molte delle regole che si applicano agli annunci TV dovrebbero applicarsi anche alle piattaforme di condivisione video, come YouTube, o ai contenuti audiovisivi su Facebook.

Proprio come nella fiaba, dove i piani di Tremotino vengono sventati quando la regina impara il suo nome, le nuove regole forniranno agli spettatori le conoscenze necessarie per agire consapevolmente ed in sicurezza. Le piattaforme dovranno richiedere a chiunque carichi online dei video (come vloggers o influencer), di indicare chiaramente se il loro contenuto contiene della pubblicità commerciale, e assicurarsi che gli utenti siano chiaramente informati quando questo è il caso. I ragazzini che guardando il loro canale YouTube preferito per seguire le ultime mode, ora sapranno (e così i loro genitori) se l’influencer o fashion vlogger che stanno guardando è stato pagato per promuovere un certo marchio di abbigliamento nei suoi video. Allo stesso modo, gli internauti dovranno essere informati se un gamer famoso è sponsorizzato da un produttore di videogiochi per testare e presentare i suoi prodotti.

Teniamo Hansel e Gretel al sicuro

La pubblicità in TV a lungo è stata regolata per garantire che il contenuto delle pubblicità sia appropriato per il pubblico a cui è indirizzata, specialmente quando il pubblico sono bambini e minori. Le nuove regole faranno sì che gli annunci online seguano questo approccio, così che i genitori non dovranno preoccuparsi, e i cui figli saranno ugualmente protetti dalla pubblicità dannosa, tanto quanto lo sono quando guardano la TV tradizionale.

Hansel e Gretel vengono catturati dalla strega cattiva che li tenta con dolci ed una fantastica casa di marzapane. Nel mondo dell’audiovisivo, la casa delle streghe assume la forma di pubblicità di bevande zuccherate, cibo spazzatura e merendine piene di grassi; le nuove regole garantiranno che le piattaforme facciano il possibile per ridurre l’esposizione dei bambini a pubblicità nocive durante la visione di video, allo stesso modo in cui devono farlo i media tradizionali. Stesso discorso, naturalmente, anche per prodotti più dannosi come l’alcol, che è vietato pubblicizzare ai minori, o il tabacco, che non deve essere pubblicizzato affatto. I bambini e i minori saranno infatti protetti da qualsiasi forma di contenuto dannoso.

Dall’Europa al mondo

La maggior parte delle fiabe più famose sono nate in Europa, e poi si sono sparse in tutto il resto del mondo. In modo speculare, le nuove regole audiovisive richiedono che i servizi di video on demand -come Netflix – garantiscano almeno una quota del 30% di contenuti europei nei loro cataloghi europei, e che venga loro data una buona visibilità.

Arriva il cavaliere bianco

Le fiabe finiscono spesso con l’intervento di un cavaliere bianco, di un bel principe o di un taglialegna senza paura. La nuova direttiva AVMSD ha il proprio cavaliere bianco nei regolatori nazionali indipendenti per i servizi di media audiovisivi (in Italia è l’AGCOM). Agli Stati membri dell’UE è ora richiesto che questi regolatori siano resi completamente indipendenti (per utilizzare la nostra analogia fiabesca, non possono appartenere allo stesso branco di lupi) e agiscano in difesa del pluralismo dei media, della diversità culturale e linguistica, della protezione dei consumatori, dell’accessibilità, della non discriminazione,  proteggendo il mercato interno e promuovendo reale concorrenza.

E vissero tutti felici e contenti

Credo che queste nuove regole audiovisive possano contribuire a proteggerci dai pericoli che attendono nell’ombra. Ma se vogliamo il proverbiale lieto fine di questa fiaba del 21 ° secolo, dobbiamo avere le regole in vigore il più presto possibile.
La revisione della direttiva AVMSD è già stata approvata dal Parlamento europeo. Ora spetta agli Stati membri in Consiglio seguire l’esempio. Una volta dato il via libera, ogni paese avrà 21 mesi per recepire la nuova revisione della direttiva nella propria legislazione nazionale. La Commissione è ovviamente pronta ad offrire assistenza quando necessario per garantire che le nuove norme possano entrare in vigore in tutta l’UE quanto prima.

Fonte: https://ec.europa.eu/italy

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